Raccontare ai bambini e suscitare
emozioni, riflessioni negli adulti è un compito arduo che non spaventa lo
scrittore cileno Sepùlveda che dimostra, una volta di più, con l’ultimo libro
uscito da poche settimane e già in testa alle classifiche dei libri più
venduti, di essere all’altezza dell’impresa.
E’ un racconto breve. Nessun
fiume di parole per non annoiare i piccoli lettori, ma tante immagini dipinte
da parole che scorrono davanti agli occhi di chi legge, di chi è predisposto o
disposto ad immaginare. Ogni singola parola, infatti, nasconde una miriade di
colori che si dipana in altre mille e più sfumature, per incantare sia il
bambino che il lettore adulto. Nel prato, nel paese del dente di leone, vive
lenta e silenziosa una comunità di lumache. Questi minuscoli esseri bavosi
vivono ripetendo, quotidianamente, le stesse consuetudini, chiedendosi poco,
rispondendo ancor di meno, tant’è che, a nessuna di loro, era mai venuto in
mente di darsi un nome. Senza farsi domande, la vita scorre lenta, ma
tranquilla.
A rompere il circolo vizioso
delle abitudini, c’è una giovane lumaca che, stanca di sentirsi negare risposte
alle sue domande, decide di partire. La giovane lumaca partì in cerca di due
cose, essenziali: voleva un nome e conoscere il perché della sua lentezza.
Grazie alla sua lentezza, stringe una bellissima amicizia con una tartaruga che
le concede di aggrapparsi al suo carapace per racchiudersi nel guscio e
dormire, ma anche per esplorare, spingendosi fino ai confini del prato ad
osservare da vicino gli umani.
La tartaruga, dopo aver ascoltato
la storia della lumaca, le regalò finalmente un nome: Ribelle. Gli umani, pur
avendo delle robuste e agili gambe, per muoversi più in fretta, si servivano di
grossi animali dotati di ruote ed occhi abbaglianti, le auto. Velocemente, gli
umani, minavano la tranquilla e spensierata lentezza delle lumache e di tutte
le altre comunità di animali che popolavano il prato, costruendo case e
gettando asfalto. Ribelle, alla vista degli umani ebbe paura, ma non scappò.
Aveva imparato dalla tartaruga che “un vero ribelle conosce la paura ma sa
vincerla”.
Così affronta un viaggio
disperato lungo il quale riesce ad avvertire tutti gli animali dell’imminente
pericolo e rimettersi in viaggio con le altre lumache in cerca della salvezza.
Un lungo esodo, prove dure, spaventose insidie affronteranno Ribelle e le altre
lumache in cerca del nuovo paese del dente di leone. Impareranno che le mete
più importanti da raggiungere sono già dentro di noi, basta cercarle lì.
Tratto dal blog Libreriamo
Laura Naimoli
5 dicembre 2013
Commenti
Posta un commento