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Rivoluzione robotica e intelligenza artificiale: quali gli effetti sulla società?





Si terrà il prossimo 19 aprile alle ore 10:30, presso l’Aula Consiliare del Comune di Eboli “Isaia Bonavoglia” l’incontro dibattito organizzato dalla Fondazione Gaeta – Centro Studi Levi con alcune classi dei Licei ebolitani. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Eboli ed è il secondo incontro propedeutico che porterà alla redazione della Carta Internazionale dei diritti umani di quarta generazione, con riferimento alla bioetica.
Il prossimo appuntamento affronterà i temi della rivoluzione robotica e dell’intelligenza artificiale: i suoi effetti sul mondo del lavoro, sulla gestione dei conflitti, sulla sanità e, in termini generali, sull’assetto sociale ed economico della società. La possibilità di robot antropomorfi è sempre più concreta e, sempre più concreta, si sente l’esigenza di trattare la materia seguendo norme etiche.

La roboetica consiste in questo: regolamentare l’esistenza tra robot dotati di intelligenza artificiale attraverso implicazioni etiche del loro uso. La realtà dei prossimi anni sarà pesantemente segnata dalla presenza di robot molti dei quali saranno “robot umanoidi”. Robot collaborativi, social robot. Macchine robot diventeranno di uso comune come lo sono oggi smartphone, tablet e pc. La roboetica tratta i rapporti tra uomo e robot soprattutto umanoidi che, nei laboratori di ricerca di tutto il mondo, stanno diventando realtà industriale e commerciale. L’etica dei robot dovrà rispondere ad alcune vitali questioni che coinvolgono anche la libertà della ricerca scientifica e la sua autonomia.
Una comunità di cittadini, organi istituzionali locali, regionali, nazionali, sovranazionali possono consentire la costruzione di robot che replicano le caratteristiche di un essere umano? I bambini in futuro potranno essere accuditi da robot. Nessun problema? Intelligenza artificiale utilizzata su robot consentirà la possibile evoluzione di uno sviluppo, di una coscienza in sé e di un “pensiero interiore” del robot. Sarà ancora legittimo pensare a un simile robot come ad una macchina? Robot badante per anziani, robot che assistono neonati, robot che educano bambini, robot di collaborazione domestica, robot usati nei cicli produttivi di merci. Danni eventuali causati da queste macchine porteranno all’attribuzione di colpa ed eventualmente, a chi? L’agenzia di difesa USA, DARPA, ha finanziato esoscheletri militari e animali robot da utilizzare sui campi di battaglia. Attualmente la robotica sta trasformando i droni militari in strumenti per scopi offensivi. E’ tanto attuale e dirompente questa rivoluzione che è stato coniato il termine “roboetica” in un convegno, svoltosi a Savona. Addirittura è nata una corrente filosofica denominata “antropologia del postumano”, anni fa ad opera di Neil Badington. Questa corrente si sta diffondendo in maniera capillare nell’ultimo decennio e tratta le questioni tecnologiche che attentano all’idea di Natura e degli esseri che popolano il Pianeta. 


Gli effetti della rivoluzione tecnologica investono non solo il mondo del lavoro ma anche e propriamente tutta la vita sociale dell’uomo: «E’ necessario- spiega Erasmo Venosi Coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Gaeta- avviare un dialogo etico e antropologico sulla questione: intraprendere una strada comune per regolare umanamente le tecnologie verso una ricerca oggettiva del bene. Aggiungo infine che, sulle frontiere della ricerca, l’Italia occupa una posizione buona sull’argomento con l’Istituto Italiano di Tecnologia con il Progetto iCub. Il robot iCub ha le dimensioni di un bambino di 5 anni. Sensori e motori che lo muovono sono collocati dove li ha un umanoide. Gli occhi contengono telecamere per vedere, microfoni per sentire nelle orecchie, e il corpo coperto da sensori tattili. Questi robot utilizzano reti neurali artificiali che consentono di elaborare grandi quantità di dati. Questo robot interagendo con l’uomo apprende automaticamente cosa fare e come farlo».
Tra i relatori, oltre ad Erasmo Venosi, anche Giulio Tarro e Giuseppe Cantillo, membri del Comitato Scientifico della Fondazione. Per i saluti istituzionali saranno presenti Rosaria Gaeta, Presidente della Fondazione Luigi Gaeta e Massimo Cariello, sindaco di Eboli. Modera Laura Naimoli, giornalista.

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